Il Tasyīr [termine derivato dalla radice araba syr, che significa marciare, dirigere] è un metodo previsionale illustrato nel capitolo sul Fī-l-tasyīr contenuto nell'opera al-Bāri‘ fī ahkām al-nuŷūm wa-l-tawāli‘ dell’astrologo arabo Ibn Abī l-Rijāl (Abenragel).
Questo capitolo è distinto in cinque sezioni: i significatori; i metodi; le tecniche; la collezione di pronostici astrologici; le fonti citate.
I luoghi prorogatori da utilizzare nel Tasyīr sono:
- i cinque luoghi afetici (haylāŷ), il Sole, la Luna, la longitudine eclittica (λ) dell’Oroscopo (AS), la sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda), la longitudine eclittica (λ) della sizigia novilunica o plenilunica precedente la nascita [«Argomenti per i quali è conveniente la prorogazione mediante i cinque haylāŷ» (والأمور التي يجب تسييرها في الهيالج الخمسة); «Proroga Sahm al-sa'āda, se fosse haylāj, come quello che abbiamo menzionato in materia di conoscenza della vita, del benessere, della calamità, del profitto, della morte e della sfortuna in relazione alla proprietà» (والسلامة والنكبة والكسب والقتل والنكبة في المال وسيّر سهم السعادة إن كان هيلاجا لمثل ما ذكرناه في أمر معرفة العمر)];
- il pianeta significatore (dalīl) dei beni, dei fratelli e delle sorelle, del padre, dei figli e la longitudine eclittica (λ) del Culmine (MC);
- la longitudine eclittica (λ) dei cinque pianeti visibili (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno);
- la sorte solare o del Genio (Sahm al-gayb).
Secondo Ibn Abī-l-Riŷāl (Abenragel) si esegue il Tasyīr:
1) del Sole, per la vita, le attività, la condizione e la posizione del nativo [«Quando il Sole sarà haylāj, dal suo Tasyīr conoscerà la vita e le imprese, e saprà della condizione e della dignità del nativo» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
2) della Luna, per la vita, la forza, la debolezza e la condizione della madre [«Quando la Luna sarà haylāj, dal suo Tasyīr conoscerà la vita e la forza e la debolezza e la condizione della madre» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
3) dell'Oroscopo (AS), per la condizione del corpo, la salute e la malattia del nativo [«É possibile in ogni caso prorogare il tasyīr del grado dell'Ascendente, che si tratti di haylāj o meno. Permette di conoscere la condizione del corpo del nato recentemente (il nativo, n.d.s.), della sua salute e della sua malattia. Indica la vita e lo spirito. Il <pianeta> signore dell’hadd (il termine o confine, n.d.s.) del grado dell’Ascendente si chiama al-qāsim (il divisore, n.d.s.) o al-ŷār bujtār» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
4) della sorte lunare o di Fortuna (Tychê), per la salute, le imprese, le condizioni di salute, i guadagni di beni [«Proroga sahm al-sa'āda, se fosse haylāj, come quello che abbiamo menzionato in materia di conoscenza della vita, del benessere, della calamità, del profitto, della morte e della sfortuna in relazione alla proprietà» (والسلامة والنكبة والكسب والقتل والنكبة في المال وسيّر سهم السعادة إن كان هيلاجا لمثل ما ذكرناه في أمر معرفة العمر) (cap. VII 'Sull'Athazir')];
5) della sizigia novilunica o plenilunica precedente la nascità, per le imprese e le avventure [«E altri compiono il tasyīr del grado della congiunzione o dell'opposizione quando sarà haylāj per conoscere le imprese e le avventure» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
6) del Culmine (MC), per l'attività, la professione e la condizione sociale del nativo [«E altri compiono il tasyīr del grado della Casa X, per conoscere l'attività del nativo, e la sua professione e la sua condizione» (cap. VII 'Sull'Athazir')].
Inoltre, Abī l-Rijāl (Abenragel) suggerisce di esguire il Tasyīr di:
1) Mercurio, per la condizione dei fratelli minori, per la capacità di esporre nei discorsi e nelle conversazioni, per le amicizie, le conoscenze, le attività commerciali e di scambio [«Si compia inoltre l'Athazir del grado <zodiacale> di Mercurio, per conoscere la condizione dei fratelli minori, della capacità di parlare, degli insegnamenti, delle amicizie, dei servi, e di quelli che sono preposti ad attività commerciale e di quelli al dare e all'acquisire» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
2) Venere, per conoscere del matrimonio e della condizione della madre, delle sorelle minori [«Si compia e dia l'Athazir del grado <zodiacale> di Venere per conoscere le unioni e gli amori del nativo, e i successi che otterrà dalle donne, dai canti e dalle gioie, e anche la condizione della madre e delle sue sorelle minori» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
2) Marte, per conoscere il livello di audacia, prontezza e reazione del nativo, la sua condizione e resistenza fisica [«Si dia anche l'Athazir del grado <zodiacale> di Marte per conoscere il suo valore militare, e la condizione di salute e la resistenza verso i soldati, e per esaminare le cause, la prontezza e ciò che avviene in questa condizione nel bene o nel male» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
3) Giove, per la fortuna, gli amori e le amicizie, le ricchezze [«Si compia l'Athazir del grado <zodiacale> di Giove per conoscere la sua fortuna, gli amori e le amicizie, e l'elogio dello stesso presso i saggi, e le sue abbondanti ricchezze e il suo soccorso da parte di persone nobili» (cap. VII 'Sull'Athazir')];
4) Saturno, per il padre, i fratelli maggiori, le persone anziane, le malattie lunghe e croniche e quelle congenite, i vantaggi e le perdite da eredità o da luoghi umidi [«Conviene che si compia l'Athazir del grado <zodiacale> di Saturno, da momento che è è il significatore degli anziani, delle stirpi <familiari>, del padre e dei fratelli maggiori, delle cose nascoste, delle infermità e delle malattie congenite (azemena), e anche del vantaggio e della perdita che <il nativo> subirà dai defunti e dai luoghi umidi» (cap. VII 'Sull'Athazir')].
Vi sono due metodi di Tasyīr:
- il primo consiste nell’eseguire la direzione o prorogazione sull’equatore celeste, utilizzando le ascensioni rette (α), oblique (ρ) oppure miste;
- il secondo consiste nell’eseguire la direzione o prorogazione direttamente sull’eclittica, adottando l’equivalenza di un segno zodiacale o 30° di longitudine eclittica (λ) a un anno e le porzioni inferiori per proporzione utilizzando come parametro l’eguaglianza di 1 anno a 365,25 giorni (questo metodo è stato esposto anche da Doroteo di Sidone nel Pentateuco, libro VI, cap. 1).
Il primo metodo consiste nell'utilizzazione:
1. delle ascensioni oblique (ρ), quando il significatore si trova all’Oroscopo (AS) oppure all’Occidente (DS) [tasyīr = ρ Haylāŷ – ρ Qāti‘];
2. delle ascensioni rette (α), quando il significatore si trova al Culmine (MC) oppure all’Anticulmine (FC) [tasyīr = α Haylāŷ – α Qāti‘‘];
3. delle ascensioni miste, quando il significatore si trova all'interno di uno dei quadranti diurni.
Riguardo ai tempi ascensionali, Ibn Abī l-Rijāl (Abenragel) espone la differenza dei segni zodiacali in lunga e breve o corta ascensione: i primi (dal a al f) sono quelli che impiegano più di 2h per ascendere, sorgono retti e tramontano curvi; i secondi (dal g ai `) sono quelli che impiegano meno di 2h per ascendere, sorgono curvi e tramonano retti.
Afferma Ibn Abī l-Rijāl (Abenragel): «Operi con Toro e Gemelli come con l’Ariete <perché le ascensioni di questi segni zodiacali a Oriente sono inferiori alle loro ascensioni ad Occidente>. Operi con Capricorno, Acquario e Pesci allo stesso modo che hai fatto con Ariete, Toro e Gemelli. Per il segno del Cancro <la sua ascensione a Oriente è superiore alla sua ascensione ad Occidente>. Operi allo stesso modo (rispetto al Cancro, n.d.s.) con Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione e Sagittario».
Se si considera, dunque, τφ il tempo di ascensione obliqua, si ha:
1) nei segni zodiacali di lunga ascensione (dal a al f), τφ (segno zodiacale) > τφ (segno zodiacale opposto);
2) nei segni zodiacali di corta o breve ascensione (dal g ai `), τφ (segno zodiacale) < τφ (segno zodiacale opposto).
In questa sede ci si limita a questo breve accenno sul primo metodo, che verrà approfondito in sede differente.
Un altro metodo è quello del Tasyīr mediante la declinazione (δ) dei pianeti. Abī l-Rijāl (Abenragel) designa questo metodo di prorogazione con varie espressioni: sul percorso del grado (fī maŷrà-ldaraŷa), il grado sul quale il pianeta gira (al-ŷuz’ allaḏī yadūr fī-hi-l-kawkab), il circolo del pianeta (madār al-kawkab) o il grado del circolo (daraŷat al-madār).
Afferma Abī l-Rijāl (Abenragel): «Per esempio, nelle loro circonferenze poniamo che la Luna sia hyleg e <si trovi> nel dodicesimo grado <del segno zodiacale> dell'Ariete, e la sua latitudine <celeste> a tre gradi e quarantacinque minuti a settentrione, e la declinazione di quel grado <zodiacale> quattro gradi e quarantotto minuti a settentrione; analogamente, aggiungeremo questa <declinazione> con la latitudine <celeste> e il totale diventa otto gradi e trentatrè minuti. Inoltre, poniamo che Marte, che è il pianeta verso il quale vogliamo dirigere <la Luna>, si trovi a ventidue gradi <del segno zodiacale> dell'Ariete, abbia latitudine <celeste> nulla, e otteniamo la declinazione dello stesso grado <eclittico>, otto gradi e trentatrè minuti; da cui questo pianeta si troverà su una linea assieme alla Luna, dal momento che se poniamo quei gradi <zodiacali> che abbiamo aggiunto nella tavola delle declinazioni della Luna, ci verrà fuori indirettamente ventidue gradi <del segno zodiacale> dell'Ariete; e in tal maniera il circolo della Luna si troverà ugualmente nel grado <zodiacale> di Marte. Inoltre, se quando l'Athazir si sia applicato ad esso (Marte, n.d.t.), si applicherà direttamente al grado <zodiacale> della Luna e da questo il significato sarà regolato e verificato: questa è la convenienza» [Abī l-Rijāl (Abenragel), cap. VII 'Sull'Athazir' (traduzione personale)].
In questo passo, Ibn Abī-l-Riŷāl (Abenragel) offre il seguente esempio di calcolo.
La Luna è il luogo afetico (haylāŷ), si trova a 12° ^ e ha latitudine celeste (β) 3° N 45'. Dal momento che la declinazione della longitudine eclittica (δλ) è 4° N 48', la declinazione (δ*) della Luna è 8° N 33' (ossia: 4° N 48' + 3° N 45' = 8° N 33').
Marte è il luogo aneretico (qāti’), si trova a 22° ^ e ha latitudine celeste (β) 0°. Dal momento che la declinazione della longitudine eclittica (δλ) è 8° N 33', la declinazione (δ*) di Marte è 8° N 33' (ossia: 0° + 8° N 33' = 8° N 33').
La declinazione (δ*) si calcola sommando oppure sottraendo la latitudine celeste (β) alla declinazione della longitudine eclittica (δλ), servendosi di apposite tavole (le tavole del primo mobile). Nell'eseguire la sottrazione, sebbene ovvio, non appare superfluo ricoridare che si deve procedere sottrendo il valore minore da quello maggiore.
Quando si utilizza il metodo del tasyīr, è necessario eseguire la prorogazione verso il luogo zodiacale corrispondente alla declinazione (δ*) dei pianeti che possiedono latitudine celeste (β). afferma, infatti, Abī l-Rijāl (Abenragel): «Per esempio. Sia la Luna a dieci gradi del <segno zodiacale del> Toro e sia la declinazione della stessa quindici gradi e dodici minuti e sia la latitudine <celeste> della Luna quattro gradi a settentrione: sommeremo entrambi <i valori>, perché sono entrambi settentrionali; tuttavia, se l'altro di essi fosse stato meridionale, avremmo sottratto l'uno dall'altro; e mediante addizione, sarebbero diventati diciannove gradi e dodici minuti; da cui, questo è il distanziamento della Luna dalla linea equinoziale, allorché <la Luna> si sia trovata in questo condizione. Inoltre, nella tavola delle declinazioni abbiamo ricercato uno simile e in linea retta abbiamo rinvenuto la quantità del valore, ventiquattro gradi del <segno zodiacale del> Toro, per questo sia considerato il grado <zodiacale> del circolo <di declinazione> della Luna, che in longitudine <eclittica> si trovava a dieci gradi del <segno zodiacale del> Toro, a quattordici gradi dello stesso <segno zodiacale>. Da cui, allorché dirigiamo il grado <zodiacale> dell'Ascendente, o il grado <zodicale> di quale sorte, o il grado <zodiacale> del Sole verso la Luna, desiderando noi dirigere al suo corpo che si trova a dieci gradi del <segno zodiacale del> Toro, non si attesta in tal modo <una direzione> al corpo della Luna; poiché la sua stessa orbita è distante dal percorso dell'Athazir assieme all'arco del cerchio dei segni <zodiacali>, che in longitudine <eclittica> è quattordici gradi <del segno zodiacale del Toro>; né indicherà allora ciò che indica il corpo della Luna, quando l'Athazir cade in esso. Tuttavia, se la Luna si sia trovata in questo luogo senza latitudine <celeste> la sua orbita si troverebbe nel medesimo grado <zodiacale> nel quale la <Luna> stessa si trovò in longitudine <eclittica> riguardo il cerchio dei segni <zodiacali> e il suo Athazir cadrebbe ragionevolmente sulla sua orbita; e tanto minore sarò l'arco stesso, quanto minore sarà la latitudine <celeste>. D'altra parte, se la sua latitudine <celeste> sia stata meridionale, avremmo sottratto il grado della latitudine <celeste> dalla declinazione, e perciò sarebbero rimasti undici gradi e dodici minuti» [Abī l-Rijāl (Abenragel), cap. VII 'Sull'Athazir' (traduzione personale)].
Dalla lettura di questo passo si può comprendere che, se un pianeta possiede latitudine celeste (β), la longitudine eclittica (λ) non esprime da sé la reale posizione di tale corpo celeste nella sfera celeste (spazio locale), in quanto l'orbita reale del pianeta si discosta dall'eclittica. Di conseguenza, dal momento che il Tasyīr è un metodo che consiste nello spostamento lungo l'eclittica, è necessario considerare la longitudine eclittica corrispondente alla declinazione (δ*) di un pianeta.Per una migliore comprensione, si prenda come esempio la carta di nascita di Giovanni Falcone, magistrato italiano, nato a Palermo il 18 maggio 1939, alle 16h 35m.
Il magistrato, simbolo e incarnazione della lotta contro il fenomeno mafioso, vera anima del c.d. Maxi processo contro le cosche dell'associazione mafiosa conosciuta come Cosa Nostra, ispiratore dell'istituzione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), è deceduto a seguito di un attentato dinamitardo subito mentre percorreva l'autostrada che separa l'aeroporto di Punta Raisi dalla città di Palermo, all'altezza dello svincolo di Capaci.
Nella sua carta di nascita, è possibile rinvenire la quadratura zodiacale e, soprattutto oraria, fra Marte e Saturno, resa ancor più forte dal fatto che i due malefici si trovano presso gli angoli.
Secondo Vettio Velente, «questa figura coinvolge in grandi pericoli per la mano dei briganti o l’assalto dei nemici o per naufragio. Incorrono in morte violenta, alcuni cadono in servaggio e sovente corrono pericolo per il ferro il fuoco»; mentre per Doroteo di Sidone, «se Marte è elevato, essendo nel decimo luogo da Saturno e Saturno depresso, nel quarto da Marte [...] il nativo stesso non vivrà a lungo».
Inoltre, questo pronostico infausto è corroborato da altre configurazioni presenti: il Sole si trova nella Casa VIII molto vicino ad al-Ghul (β Persei); la Luna è prossima alla sizigia novilunica; l'Oroscopo (AS) è afflitto dalla quadratura di Marte e dall'opposizione di Saturno; la sorte lunare o di Fortuna (Tyché) è testimoniata da Saturno per opposizione; Venere, signore dell'Oroscopo (AS), in esilio, è danneggiata dalla congiunzione di Saturno e dalla quadratura di Marte; Saturno in caduta si colloca all'Occidente (DS).
Mediante il metodo del Tasyīr che si basa sulla declinazione (δ) dei pianeti si calcoli quando la sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda) arriva alla longitudine eclittica corrispondente alla declinazione (δ*) di Marte.
La sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda) si trova a 20°d 18' e, non avendo latitudine celeste (β) si trova sull'eclittica.
Marte si trova a 27° g 55’ e ha latitudine celeste (β) 02° S 05'.
Dal momento che possiede latitudine celeste (β), Marte non si trova sull'eclittica e la sua longitudine eclittica (λ) non esprime la sua reale posizione nella sfera celeste.
La declinazione (δ) corrispondente alla sua longitudine eclittica (λ) è 20° S 35'.
Dato che declinazione (δ) corrispondente alla sua longitudine eclittica (λ) che la latitudine celeste (β) di Marte sono entrambe meridionali, declinazione reale (δ*) di Marte si calcola sommando la latitudine celeste (β) alla eclinazione (δ) corrispondente alla sua longitudine eclittica (λ): 20° S 35' + 02° S 05' = 22° S 40' (valore molto vicino a quello calcolato dal software: 22° S 38').
Avvalendosi di apposite tavole (del c.d. primo mobile), si deve ricercare la longitudine eclittica (λ) corrispondente alla declinazione reale (δ*) di Marte: 15° f 34'.
Sottraendo la longitudine eclittica della sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda) da quello corrispondente alla declinazione reale (δ*) di Marte, si ottiene l'arco di eclittica da convertire in tempo: 15° f 34' - 20°d 18' = 55° 16'.
Convertendo in tempo questo arco, si ottiene 55 anni, 3 mesi, 7,4 giorni.
Giovanni Falcone è deceduto a 53 anni, 5 giorni.
La differenza non deve sorprendere poiché, come fa intendere lo stesso Abī l-Rijāl (Abenragel), si tratta di un metodo approssimativo (ma non per questo da rigettare) di computo della datazione degli eventi che utilizza l'eclittica.
Esiste anche un tasyīr dell’anniversario (Tasyīr al-tahwīl) per stabilire quali sono i pianeti che esercitano un’influenza durante un determinato anno.
Afferma Abī l-Rijāl (Abenragel): «L'Athazir in maniere differenti, in maniera diversa e in questo modo. Se vuoi conoscere la vita di qualcuno, assegna un anno a qualunque grado <zodiacale> dell'Athazir dell'Ascendente. La medesima operazione farai anche riguardo gli altri hyleg e gradi <zodiacali>, ma assegnerai un anno a qualsiasi trenta gradi <zodiacali> dell'Athazir delle rivoluzioni <degli anni>. Per esempio. L'Ascendente di un certo nativo si trovò al primo grado <del segno zodiacale> dell'Ariete che nel sesto anno <di vita> si dirigerà al primo grado <del segno zodiacale> della Vergine; da cui, l'intero segno <zodiacale> della Vergine sarà governatore di tutto quell'anno, dall'inizio fino alla sua fine. Tuttavia, se quando in quel segno <zodiacale> siano caduti i raggi di molti pianeti, procederemo in questa maniera. Poniamo che i raggi di Venere colpiscano l'inizio <del segno zodiacale> della Vergine dall'opposizione: dunque, Venere governerà all'inizio di quell'anno finché il grado dell'applicazione si applicherà al raggio di un altro <pianeta>. Diremo inoltre che i raggi quadrati di Marte cadano nel quinto grado <del segno zodiacale> della Vergine: dunque, moltiplicherai i quattro gradi <zodiacali> passati di Venere per dodici e un sesto e ti verranno fuori quarantotto giorni e due terzi di giorni; e in quell'anno Venere governerà una tale quantità <di tempo> e in seguito Marte lo governerà per i suoi raggi che cadranno nel quinto grado <del segno zodiacale della Vergine>, finché <il grado dell'applicazione> non si applichi ai raggi di altri <pianeti>. Analogamente diremo che i raggi sestili di Giove cadranno nell'undicesimo grado <del segno zodiacale> della Vergine: osserva, dunque, i gradi <zodiacali> che abbiano governato il quadrato di Marte e ne troverai sei; moltiplica per dodici e una sesta <parte> e ti verranno fuori ottantatrè giorni. E, di conseguenza, procedi operando in questa manierà, mediante i raggi <dei pianeti> che cadono in quel segno <zodiacale>, finché l'anno non sia sia completato» [Abī l-Rijāl (Abenragel), cap. VII 'Sull'Athazir' (traduzione personale)].
Il procedimento esposto dall'autore arabo, abbastanza semplice e intuitivo, si fonda sull’equivalenza di 30° di longitudine eclittica (λ) con 1 anno (365,25 giorni).
Per dirigere lungo l’eclittica un luogo A conosciuto verso un luogo B sconosciuto (intihā’), è sufficiente moltiplicare il numero di anni per 30°: dove cade il prodotto del calcolo si trova il luogo B.
L’anno da esaminare si estende dal luogo B a quello C che dista 30° dal primo (ossia: da B). I 30° successivi a quello dove cade il calcolo indica l’anno da esaminare.
Se all’interno di questi 30° sono presenti i corpi o cadono gli aspetti (raggi) di pianeti, a questi ultimi si devono assegnare periodi dell’anno sui quali esercitano influenza.
Il significato dei pianeti è quello universale o generale (in base alla loro natura) e quallo accidentale o particolare (in base alla Casa di cui sono signori).
Il luogo più importante da prorogare con questo metodo è, per Ibn Abī l-Rijāl (Abenragel), l’Oroscopo (AS), in quanto costituisce il significatore della vita, il corpo, lo spirito, il movimento, la permanenza e la buona reputazione, in una parola la vita nella sua interezza: «É possibile in ogni caso prorogare il tasyīr del grado dell'Ascendente, che si tratti di haylāj o meno. Permette di conoscere la condizione del corpo del nato recentemente (il nativo, n.d.s.), della sua salute e della sua malattia. Indica la vita e lo spirito. Il <pianeta> signore dell’hadd (il termine o confine, n.d.s.) del grado dell’Ascendente si chiama al-qāsim (il divisore, n.d.s.) o al-ŷār bujtār».
Si ritorni alla carta di nascita di Giovanni Falcone.
Facendo progredire in ragione di 30° di longitudine eclittica (λ) per anno, la sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda) per il 53mo anno arriva a 20° i 18', nel termine di Marte.
Il primo aspetto che incontra è il sestile del Sole, posto nella Casa VIII di nascita. Questo pianeta estende il suo dominio sul Tasyīr della sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda) per i primi 6° 29', corrispondenti ai primi 39,5 giorni a partire dall'istante della rivoluzione annuale (RS).
Dal canto suo, anche il Tasyīr dell'Oroscopo (AS) posto a 26° d 21' giunge nel termine di Marte, incontrando come primo aspetto il sestile del Sole, posto nella Casa VIII di nascita. In questo caso, il luminare diurno estende il suo dominio sul Tasyīr dell'Oroscopo (AS) per i primi 5,25 giorni a partire dall'istante della rivoluzione annuale (RS).
In ultimo, a conclusione, nella rivoluzione annuale (RS) per il 53mo anno, Marte si collocava nella Casa VIII, nel segno zodiacale opposto a quello occupato alla nascita dall'Oroscopo (AS) e dalla sorte lunare o di Fortuna (Sahm al-sa‘āda); e riceveva la prima applicazione della Luna.
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