Nella tradizione astrologica di matrice ellenistica sono indicati alcuni giorni, successivi alla nascita, che acquistano importanza ai fini della formazione del giudizio sulle carte di nascita. Trattasi di momenti topici che alcuni autori hanno trasmesso mediante le loro opere e i lori scritti, suggerendo di osservarli ed esaminarli per una valutazione complessiva esaustiva delle geniture. Protagonista di questi momenti è la Luna, il luminare notturno, che proprio per il suo moto rapido (è il pianeta più veloce), per la sua prossimità alla Terra e per la mutevolezza apparente della sua forma (a causa della variabilità dell'illuminazione del suo disco) indica la dinamicità dell'esistenza la quale è Pánta rheî (πάντα ῥεῖ), scorrimento, un susseguirsi di eventi e accadimenti, la cui natura propizia o infausta dipende dalla posizione e dalle confugurazioni che interessano la Luna.
Nella sua poderosa opera dal titolo Antologie (Ἀνθολογίαί) Vettio Valente indica tre momenti topici: il terzo, il settimo e il quarantesimo giorno dopo la nascita. Si tratta di numeri di una certa rilevanza di quali si possono rinvenire tracce in vari campi, da quello esoterico a quello religioso.
Nella religione giudaico-cristiana, il 3 indica la totalità (Il simbolo della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo), ma anche il numero delle tentazioni (potere, ricchezza, fama) subite da Cristo nel deserto da parte del demonio o i giorni intercorrenti fra la morte e la resurrezione di Cristo; il 7 indica la perfezione delle opere di Dio; il 40 rappresenta il rinnovamento, la transizione, il cambiamento, un nuovo inizio (i 40 giorni e le 40 notti del Diluvio universale; i 40 giorni trascorsi nel deserto dal popolo ebraico prima di raggiungere la terra promessa; i 40 giorni e le 40 notti trascorse da Mosè sul Monte Sinai; i 40 giorni trascorsi da Cristo nel deserto; i 40 giorni intercorrenti fra la resurrezione e l'ascensione di Cristo; i giorni che costituiscono la Quaresima).
Per quanto concerne il terzo giorno dopo la sizigia novilunica, passando a considerazioni più squisitamente astrologiche, esso assume particolare importanza perché è quello in cui generalmente la Luna, emergendo dai raggi del Sole, compie la sua prima apparizione (prima falce crescente o Luna tenera).
L'emersione dai raggi del Sole, dopo il sinodo, è una fase avente il medesimo significato del sorgere di un corpo celeste all'orizzonte orientale. Nel passaggio da una condizione di invisibilità a una di visibilità è possibile ravvisare una nascita, analogamente a quanto avviene con la fuoriuscita del neonato dal ventre materno. Per questa ragione l'Oroscopo (AS), luogo in cui sorge il più importante e vitale dei pianeti, il Sole, è considerato un luogo afetico.
Nel terzo giorno dopo la sizigia novilunica, la prima tenera falce di Luna appare verso occidente, mentre il Sole tramonta: questa immagine è assimilabile a quella del neonato emerso dal ventre della madre che incomincia la sua avventura in questa dimensione. Con la nascita inizia il periodo dell'allattamento, unica fonte di nutrimento e sostentamento dell'essere venuto alla luce. E, a tal proposito, afferma Giulio Firmico Materno: «Il terzo giorno il neonato assimila il suo primo nutrimento» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro III, cap. 14, § 10].
Data l'importanza della Luna nel terzo giorno successivo alla nascita, la tradizione astrologica ellenistica suggerisce di esaminare attantamente la sua posizione nello Zodiaco e le configurazioni che la riguardano. Doroteo di Sidone sostiene la necessità di esaminare il segno zodiacale nel quale compie ingresso la Luna nel terzo giorno successivo alla nascita, il pianeta signore per domicilio e per esaltazione di questo segno e il pianeta con il quale la Luna si configura: «E' necessario inoltre osservare il segno <zodiacale> nel quale fa ingresso la Luna nel terzo giorno a partire dalla natività, come saprai ciò dal luogo <della Luna> e del <pianeta> signore della <sua> esaltazione e quale <pianeta> si unisce ad essa e dal <pianeta> signore di questo e dal <pianeta> che lo osserva [...] Osserva, inoltre, il <pianeta> signore del segno <zodiacale> della Luna nel terzo giorno [...]» [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12].
L'esame della condizione della Luna, del pianeta signore del domicilio e dell'eventuale esaltazione del segno zodiacale nel quale si trova e della natura (benefica oppure malefica) dei pianeti ai quali il luminare notturno si configura, permette di avere informazioni interessanti sulla condizione sia fisica (la Luna è uno dei significatori del corpo fisico) che di vita del nativo. Riguardo alle configurazioni della Luna e del segno zodiacale nel quale essa si trova, afferma Doroteo di Sidone: «E' necessario inoltre osservare il segno <zodiacale> nel quale fa ingresso la Luna nel terzo giorno a partire dalla natività [...]. Se i <pianeti> benefici osservano questo segno <zodiacale> ciò significa prima di tutto la bontà della <sua> educazione e la sua buona sorte. Se <la posizione> è sfortunata e i <pianeti> malefici lo osservano, ciò indica la sua miseria » [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12].
Vettio Valente, Retorio ed Efestione di Tebe affermano che, oltre al terzo, è necessario esaminare la posizione della Luna anche nel settimo e nel quarantesimo giorno dopo la nascita.
Incominciando dal primo, Vettio Valente dichiara: «Il terzo, settimo e quarantesimo giorno della Luna come segue: supponiamo che la Luna si trovi a 7° Scorpione; il terzo giorno si troverà a 7° Sagittario. Nella carta di natività, il settimo <giorno la Luna> si troverà in quadratura a 7° Aquario. Il quarantesimo <giorno, la Luna> si troverà a 7° Toro» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro I, cap. 4 'La distribuzione dei cronocratori, incominciando con la sorte di Fortuna e il Daimon']. L'autore ellenistico espone in modo esemplificativo le posizioni della Luna a partire dalla sizigia novilunica. Osservando il moto lungo la sua orbita la Luna, dopo tre giorni dalla sizigia novilunica, compie il sorgere eliaco (prima falce); dopo sette giorni, si trova al primo quarto (quarto crecente); dopo quaranta giorni la Luna ha compiuto quasi un ciclo sinodico e mezzo, posizionandosi poco prima del plenilunio (gibbosa crescente). Questo computo trova conferma in alcuni esempi di geniture illustrate da Efestione di Tebe nella sua opera Apotelesmaticorum libri tres.
In particolare, al fine di spiegare il metodo, illustrando una carta di nascita con la Luna posta a 15° `, Efestione di Tebe afferma: «Il terzo giorno della Luna sarà nel <segno zodiacale del> Granchio, il settimo nel <segno zodiacale del>la Vergine, e il quarantesimo nel <segno zodiacale del>lo Scorpione» [Efestione di Tebe, Apotelesmaticorum libri tres, libro II, cap. 18 'Riguardo la sorte relativa alla posizione sociale'].
Qualche secolo dopo, Retorio conferma quanto sostenuto da Valente: «<La terza considerazione è che tu studi la Luna e il <pianeta> suo signore e il <pianeta> signore dei termini, e il <pianeta> signore della triplicità, e la sua <posizione nel> terzo, e nel settimo e nel quarantesimo giorno [...]» [Retorio, Compendium, cap. 54]; «e osserva anche il terzo e il settimo e il quarantesimo giorno della Luna» [Retorio, Compendio, § 77].
In ultimo, Efestione di Tebe conferma i precedenti autori: «è [...] necessario esaminare [...] anche il terzo e il settimo e il quarantesimo giorno dalla nascita, proprio come nella natività» [Efestione di Tebe, Apotelesmaticorum libri tres, libro II, cap. 18 'Riguardo la sorte relativa alla posizione sociale'].
Nella tradizione astrologica, soprattutto quella ellenistica, l'esame della Luna e delle configurazioni che formava nel terzo giorno successivo alla nascita permetteva di dare informazioni preziose. Troviamo traccia di ciò in alcuni autori come Doroteo di Sidone e Giulio Firmico Materno.
Secondo Doroteo di Sidone: «E' necessario inoltre osservare il segno <zodiacale> nel quale fa ingresso la Luna nel terzo giorno a partire dalla natività, come saprai ciò dal luogo <della Luna> e del <pianeta> signore della <sua> esaltazione e quale <pianeta> si unisce ad essa e dal <pianeta> signore di questo e dal <pianeta> che lo osserva» [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12]. E', dunque, essenziale esaminare il segno zodiacale nel quale compie ingresso la Luna nel terzo giorno successivo alla nascita, il pianeta signore per domicilio e per esaltazione di questo segno e il pianeta con il quale la Luna si configura. Da questo esame è possibile trarre giudizi sull'esistenza e sulla sorte del nativo: «Esso indica il nativo perché, se i <pianeti> benefici osservano questo segno <zodiacale> ciò significa prima di tutto la bontà della <sua> educazione e la sua buona sorte. Se <la posizione> è sfortunata e i <pianeti> malefici lo osservano, ciò indica la sua miseria. Osserva, inoltre, il <pianeta> signore del segno <zodiacale> della Luna nel terzo giorno e segnalo, ma se lo trovi in una buona posizione che risplende nella sua luce o i <pianeti> benefici lo osservano, allora il nativo ha condizioni e mezzi di sussistenza mediocri, non è né fortunato, né indigente. Se <la posizione> è diversa, allora ciò è miseria» [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12].
Secondo Vettio Valente, «Generalmente, essi rilevano le natività fortunate, sfortunate e medie in base ai terzi, settimi e quarantesimi giorni. Se queste posizioni <della Luna> sono osservate da <pianeti> benefici in luoghi operativi, e non da <pianeti> malefici, allora puoi predire una buona sorte straordinariamente notevole. Se due di queste posizioni <della Luna> sono osservate da <pianeti> benefici e una da <pianeti> malefici, allora puoi prevedere una sorte media. Se <tutte e> tre <di queste posizioni della Luna> sono osservate da <pianeti> malefici, con i <pianeti> benefici che osservano altrove, allora prevedi sfortuna. Se la situazione è mista, dì nella media» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro I, cap. 4 'La distribuzione dei cronocratori, incominciando con la sorte di Fortuna e il Daimon'].
Dello stesso tenore, Firmico Materno: «In tutte le carte <di natività> devi, innanzitutto, osservare il percorso della Luna; non solo nel primo giorno nel quale il nativo inizia il primo passo della sua vita, ma con attenzione il terzo giorno. [...] Perché il terzo giorno il nativo assimila il nutrimento» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro III, cap. 14, § 10].
Riguardo all'assimilazione del nutrimento, è necessario che il neonato si liberi del meconio, il quale è la sostanza costituita dal materiale (liquido amniotico, cellule epiteliali intestinali, muco, bile e acqua) ingerito dal feto e presente nel suo intestino durante la vita intrauterina. Il primo movimento intestinale del neonato, dunque, consiste nell'espulsione del meconio; solo dopo tale espulsione, il neonato è pronto a ricevere ed assimilare il nutrimento ricevuto con il latte materno. A tal fine un ruolo fondamentale è svolto dal colostro, il primo tipo di latte materno prodotto dopo il parto. Normalmente, l'epulsione del meconio deve avvenire entro 24-48 ore dal parto. A questo punto appare chiaro il senso dell'affermazione di Firmico: «il terzo giorno il nativo assimila il nutrimento». Questo concetto è confermato anche da un altro astrologo ellenistico, Efestione di Tebe: «Esamina il terzo giorno della natività, in cui il bambino comincia a prendere nutrimento» [Efestione di Tebe, Apotelesmaticorum libri tres, libro II, cap. 24 'Riguardo i viaggi all'estero']. L'importanza del terzo giorno viene affermata anche da Doroteo di Sidone: «E' necessario anche osservare il segno <zodiacale> nel quale fa ingresso la Luna nel terzo giorno» [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12 'Esame relativo all'educazione del nativo, alla sua condizione e al suo sostentamento'].
Riguardo al terzo giorno, Firmico Materno raccomanda di osservare le applicazioni e le deflussioni della Luna, se crescente o calante di luminosità e la natura dei pianeti ai quali si configura: «Osserva a quale pianeta si unisce la Luna stessa e con quale aspetto; verso quale <pianeta> e da quale <pianeta> si sta spostando. [...] Perciò, nel terzo giorno devi osservare se la Luna è decrescente o piena di luminosità, e in che misura i pianeti benefici e <quelli> malefici sono in aspetto. Per cui, il terzo giorno, come il primo, determina ogni cosa e nello stesso modo. Se queste informazioni sono raccolte con attenzione, non saremo mai comfusi o messi in disordine nell'esporre i destini degli uomini» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro III, cap. 14, § 10]. Questo esame deve essere eseguito anche quando si analizza la Luna nel settimo e nel quarantesimo giorno dopo la nascita. Dichiara, infatti, Retorio: «<La terza considerazione è che tu studi la Luna e il <pianeta> suo signore e il <pianeta> signore dei termini, e il <pianeta> signore della triplicità, e la sua <posizione nel> terzo, e nel settimo e nel quarantesimo giorno, e le sue congiunzioni e separazioni e apparizioni, e le latitudine dei venti, e i suoi nodi [...] e se è crescente o <decrescente> di moto o luminosità, e i suoi dodecatemori, e se procede lenta oppure veloce, e se si trova negli ultimi gradi di un segno <zodiacale>» [Retorio, Compendium, cap. 54].
Per Firmico Materno il terzo giorno successivo alla nascita è talmente importante da affermare che ha lo stesso valore del giorno natale: «Il primo e il terzo giorno di vita hanno lo stesso significato» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro IV, cap. 1, § 7]. Sempre riguardo al terzo giorno, dichiara Firmico Materno: «La Luna è o sinodica, piena, mezza, nuova, o gibbosa. Mentre muta dall'una all'altra termina il mese di luminosità. Quindi, dobbiamo osservare l'apparenza mutevole delle sue forme, calcolando la carta nel primo e nel terzo giorno; anche i suoi aspetti; verso quale pianeta si muove e da quale si allontana; e con quale <pianeta> la stessa <Luna> si unisce nel secondo aspetto dopo il primo; con quale <pianeta> entra in aspetto mentre si avvicina; quando si sposta in alto, o quando si sposta in basso; quali pianeti essa osserva o in trigono, quadrato oppure opposizione; quando e verso quale pianeta si sposta quando <è>piena o quando decrescente; in quale delle sue fasi osserva i vari pianeti; quando entra in congiunzione con il Sole. Dobbiamo studiare tutte queste <cose> in modo da poter raggiungere la piena scienza della previsione» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro IV, cap. 1, § 10].
Se nel terzo giorno successivo alla nascita, la Luna si trova in cattiva condizione e configurata con i pianeti malefici, ciò non è di buon auspicio per la salute del nativo. Infatti, secondo Firmico Materno, i nativi «soffrono di ferite infette o di umori maligni sotto la pelle che aggrediscono le loro articolazioni, soprattutto se la Luna [...] si trova in opposizione o in aspetto quadrato a Marte o a Saturno nel primo o nel terzo giorno» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro IV, cap. 1, § 10]. Doroteo di Sidone sostiene che il segno zodiacale nel quale fa ingresso la Luna nel terzo giorno indica il nativo, con la conseguenza che «se i <pianeti> benefici osservano questo segno <zodiacale>, ciò indica la bontà della <sua> educazione e la <sua> buona sorte; se [...] lo osservano i <pianeti> malefici, ciò indica la sua miseria» [Doroteo di Sidone, Pentateuco, libro I, cap. 12]. Dal canto suo, Retorio osserva: «Tuttavia, il terzo giorno della Luna, con la possibilità di trovarsi <la Luna> in un segno <zodiacale> quadrupede e osservato dai <pianeti> malefici, significa che i nativi saranno mostri o quadrupedi; ma se, assieme a questi posizionati così, il terzo giorno si trova osservato da <pianeti> malefici, e il <pianeta> signore del novilunio o del plenilunio precedente, si è allontanato dall'Oroscopo e dal <pianeta> suo reggente indica la stessa cosa» [Retorio, Compendium, cap. 54].
Riguardo il terzo giorno, Firmico Materno riporta, come esempio, la genitura di un uomo di nome Albino, indicandone le posizioni alla nascita: congiunzione Sole/Giove nel segno dei i, la Luna nel segno del a, la congiunzione Mercurio/Marte nel segno dell'h, Venere nel segno del _, Saturno nel segno della c, l'Oroscopo (AS) nel segno dello e.
Nel terzo giorno successivo alla nascita, la Luna passa nel segno del b, opponendosi a Marte nel segno dell'h. Secondo Firmico Materno questa configurazione della Luna a Marte formatasi nel terzo giorno successivo alla nascita ha reso il nativo «indebolito nel corpo e alla fine un esule» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro II, cap. 29, § 16]. Tuttavia, dal momento che alla nascita la Luna era in trigono con Giove e che quest'ultimo era in trigono con l'Oroscopo (AS), il nativo non ha avuto una morte violenta ed è stato liberato dall'esilio. La debolezza fisica e il temporaneo esilio di Albino vengono ricondotti da Firmico Materno all'opposizione della Luna a Marte nel terzo giorno successivo alla nascita: «nel terzo giorno la Luna, collocata in Leone, quando <si trova> pieni di luminosità, si configura in opposizione a Marte. Perciò, questo giorno, che è il terzo <dopo la natività>, è molto importante nella natività» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro II, cap. 29, § 16].
Sempre secondo Firmico Materno, «il settimo e l'undicesimo giorno mostrano, attraverso la Luna, l'intera sostanza della vita» [Giulio Firmico Materno, Matheseos libri octo, libro IV, cap. 1, § 7].
Per quanto concerne il quarantesimo giorno dopo la nascita, la posizione della Luna offre indicazioni sulla qualità della morte (secondo R. Allendy, il numero 40 esprime «la realizzazione di un ciclo nel mondo o meglio il ritmo delle ripetizioni cicliche dell’Universo»).
La presenza di pianeti malefici o di Mercurio nel segno zodiacale occupato dalla Luna nel quarantesimo giorno dopo la nascita è indice di morte violenta. A questo proposito, afferma Vettio Valente: «Se Saturno, Marte o Mercurio sono situati nel segno <zodiacale della Luna> nel quarantesimo giorno, essi indicano morte violenta» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro II, § 41 'Le morti violente']. Similmente, Retorio sostiene che «per il quarantesimo <giorno>, il muoversi <della Luna> verso un <pianeta> malefico fa morire violentemente quei <nativi>» [Retorio, Compendium, cap. 77]. Dal canto suo, illustrando una genitura, Efestione di Tebe afferma che la Luna osservata dai pianeti malefici, Marte e Saturno, può causare morte violenta: «Nel quarantesimo giorno, la Luna si trova in Granchio, Ares (Marte, n.d.s.) in Ariete, e risulta che in quel giorno i due <pianeti> malefici osservano la Luna, Kronos (Saturno, n.d.s.) diametricamente e Ares (Marte, n.d.s.) dal quadrato a destra; anche ciò divenne, dunque, causa della sua pessima morte» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro II, § 41 'Le morti violente'].
Indice di morte violenta non è solo il configurarsi della Luna con i pianeti malefici nel quarantesimo giorno dalla nascita. Secondo Valente, la presenza dei pianeti malefici nella Casa VI, VII e VIII a partire dall'Oroscopo (AS), così come nel luogo VIII a partire dalla sorte lunare o di Fortuna (Tychê) può essere indice di morte violenta [cfr. Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro II, § 41 'Le morti violente']. Si riportano alcune indici di morte violenta indicati da Retorio: il trovarsi il pianeta signore della sorte lunare di Fortuna (Tychê) oppure di quella solare o del Genio (Daîmon) sotto i raggi del Sole [cfr. Retorio, Compendium, cap. 48]; l'essere il pianeta signore della triplicità del luminare (il Sole e la Luna) della setta o fazione osservato dai pianeti malefici [cfr. Retorio, Compendium, cap. 54]; il trovarsi la sizigia novilunica o plenilunica precedente la nascita e i pianeti suoi signori osservati dai pianeti malefici, essendo tale sizigia in luogo incongiunto o disgiunto oppure opposta ai pianeti suoi signori [cfr. Retorio, Compendium, cap. 54]; l'essere il pianeta signore del termine o confine dell'Occidente (DS) un malefico sotto i raggi del Sole oppure uno stazionario o retrogrado [cfr. Retorio, Compendium, cap. 77]; il trovarsi Mercurio o Venere alla massima elongazione dal Sole [cfr. Retorio, Compendium, cap. 77].
Per quanto concerne il computo, afferma Valente: «Il terzo, settimo e quarantesimo giorno della Luna come segue: supponiamo che la Luna si trovi a 7° Scorpione; il terzo giorno si troverà a 7° Sagittario. Nella carta di natività, il settimo <giorno la Luna> si troverà in quadratura a 7° Aquario. Il quarantesimo <giorno, la Luna> si troverà a 7° Toro. Alcuni sommano 160° alla posizione della Luna alla natività e contano questa quantità a partire dal segno <zodiacale> della Luna. Altri aggiungono alla posizione della Luna alla natività <le sue posizioni> nel terzo, settimo e quarantesimo giorno, quindi, dopo aver fatto il calcolo, giudicano la Luna in quei luoghi» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro I, cap. 4 'La distribuzione dei cronocratori, incominciando con la sorte di Fortuna e il Daimon'].
I metodi di calcoli esposti da Valente sono i seguenti:
1) il primo consiste nell'utilizzare la stessa longitudine eclittica relativa della Luna riportandola per il terzo giorno nel segno zodiacale successivo a quello della Luna di nascita; per il settimo giorno nel segno zodiacale in quadratura a quello della Luna di nascita; e per il quarantesimo giorno, nel segno zodiacale in opposizione a quello della Luna di nascita;
2) il secondo consiste nell'aggiungere 160° alla longitudine eclittica assoluta della Luna di nascita, per il quarantesimo giorno.
Per completamento, alcuni semplificano redigendo la carta del terzo, del settimo e del quarantesimo giorno utilizzando l'orario di nascita.
Secondo me il metodo da utilizzare è quello di prendere in considerazione il mese lunare, consistente nel lasso di tempo intercorrente fra due sizigie noviluniche e la cui durata media è 29 giorni, 12h, 44m, 2,9s (ovvero 29,530589 giorni). All'interno di ciascun mese lunare, la Luna impiega mediamente 2,2767985 giorni per attraversare ogni segno zodiacale [il tempo impiegato dipende dalla velocità del moto orbitale, a seconda se il luminare notturno si trovi presso il perigeo (più veloce) oppure presso l'apogeo (più lenta)].
Si tratta di un approccio più razionale e scientifico, maggiormente aderente al dato astronomico citato testualmente dallo stesso Valente all'interno di un contesto discorsivo nel quale afferma: «E il mese della Luna è di 29 giorni e mezzo, il suo anno di 354 giorni» [Vettio Valente, Anthologiarum libri IX, libro I, cap. 12 'Riguardo le fasi della Luna'].
Pertanto, la posizione della Luna nel terzo, settimo e quarantesimo giorno dopo il momento della nascita dovrebbe essere individuata facendo riferimento proprio al mese lunare medio.
Il metodo di calcolo da me utilizzato si basa sulla proporzione fra il mese lunare medio (ovvero 29,530589 giorni) e la durata media del mese del calendario civile (ovvero: 30,41666666666667 giorni). Si passi a esaminare brevemente la carta di nascita dell'attrice Vera Jayne Palmer, in arte Jayne Mansfield, nata Lower Merion (USA), il 19 aprile 1933 alle 09h 11m.
Osservando la carta di nascita, è possibile notare che la Luna calante e posta nel luogo della sua tristezza (la Casa IX) è afflitta dall'opposizione di Marte, signore per esaltazione della Casa VIII e posto nella Casa III (il luogo del movimento e degli spostamenti). Inoltre, la Luna si trova assieme a Saturno, signore della Casa VIII, nello stesso segno zodiacale (h); e la sorte lunare o di Fortuna (Tychê) è combusta e disposta da Marte.
I due pianeti benefici sono, in qualche modo, danneggiati e indeboliti. Venere è combusta; Giove, posto all'Anticulmine (FC), è retrogrado.
Infine, per quanto concerne le stelle fisse, il Sole Afeta è testimonato da al-Ghul (β Persei), stella fissa avente natura Saturno/Giove, considerata la più nociva e sfortunata del Cielo.
A questo punto, si rediga la carta per il quarantesimo giorno lunare che, sulla base del mese lunare, viene a cadere 38,83474717808219 giorni dopo la nascita.
La corrispondente carta, redatta per il luogo di nascita, cade il 28 maggio 1933 alle 10h 13m 02s (UT).
Preliminarmente, si può notare che la posizione della Luna nel quarantesimo giorno (a 20° a) è corretta, in quanto viene a situarsi nel segno zodiacale che precede quello opposto alla posizione della Luna di nascita (a 28° h). E' possibile notare che Mercurio, signore dell'Oroscopo (AS), è combusto e afflitto dalla quadratura destra di Marte, signore per esaltazione della Casa VIII.
Saturno, signore della Casa VIII, si trova esattamente sulla cuspide del luogo VIII a partire dalla sorte lunare o di Fortuna (Tychê).
La morte è avvenuta per incidente automobilistico. Nella carta la Luna, primo signore della Casa III, è velocissima di moto; il Sole, secondo signore della Casa III, si trova nella Casa XII, afflitto dalla quadratura di Marte.
I due pianeti benefici sono, in qualche modo, danneggiati. Venere, pur trovandosi all'Oroscopo (AS), è sotto i raggi del Sole e riceve la quadratura destra di Marte; Giove è occidentale al Sole, in esilio, congiunto a Marte e signore dell'Occidente (DS).
In ultimo, si può aggiungere che alcune stelle di natura violenta testimoniano luoghi importanti e vitali: Aldebaran (α Tauri), stella fissa avente natura fondamentalmente marziale, sta sorgendo all'Oroscopo (AS); e Pollux (β Geminorum), anch'essa stella fissa avente natura marziale, si trova in congiunzione oraria con la Luna.
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