Un breve commento su uno scritto di Argoli sulle eclissi

Andrea Argoli (1570-1657), matematico, astronomo e astrologo italiano, ha scritto una piccola opera nella quale espone il metodo di calcolo e di interpretazione delle eclissi, sia di Sole che di Luna, la Dissertatio in eclipsim Solis 12 augusti 1654 et aliqua in eclipsim Solis 8 aprilis 1652.
In quest'opera, Argoli illustra il calcolo e l'interpretazione dell'eclisse di Sole del 12 agosto 1654, del quale posto la carta sia nell'odierna forma rotonda che in quella tradizionale quadrata.
Brevemente espongo i criteri guida illustrati da Argoli, il quale richiama totalmente quelli enunciati da Claudio Tolomeo nel libro II della Tetrabiblos o Quadrpartito.
In primo luogo, Argoli definisce quest'eclisse pessima perché assediata dai pianeti malefici, Marte e Saturno, e perché si forma presso il Nodo lunare sud (Cauda Draconis).
In secondo luogo, illustra i criteri per determinare i pianeti dominatori dell'eclisse. Il primo criterio è quello della configurazione (congiunzione o aspetto) per applicazione (e separazione) al luogo dell'eclisse: il pianeta che si applica o che si separa per congiunzione o per aspetto dal luogo dell'eclisse ha diritto di dominio sullo stesso (diritto di parola).
Successivamente, si passa ad esaminare la disposizione per dignità (domicilio, esaltazione, triplicità, termine) sul luogo dell'eclisse. Si tratta di una logica ben diversa da quella dell'astrologia moderna. Nell'astrologia antica e tradizionale hanno molta più importanza le configurazioni planetarie piuttosto che la disposizione per dignità che è secondaria.
Esaminando questa carta eretta per Roma, Argoli attribuisce il dominio dell'eclisse a Marte e Saturno proprio perché sono congiunti al luogo dell'eclisse; e non a Giove (signore per triplicità diurna del segno zodiacale del b) e a Mercurio (signore del termine).
Successivamente, Argoli passa ad esaminare i pianeti dominatori dell'angolo che precede. Poiché l'eclisse si verifica nel primo quadrante diurno, quest'angolo è l'Oroscopo (AS), che cadeiel segno zodiacale della d. Dal momento che non vi sono pianeti che si configurano con l'Oroscopo, Argoli li individua in base al dominio del luogo dell'Oroscopo. Poiché il luogo dell'Oroscopo (AS) cade nel segno zodiacale dell'esaltazione di Saturno, e nei termini di Marte, questa è un'ulteriore conferma che il dominio dell'eclisse appartiene a questi due pianeti.
In seguito, Argoli esamina le stelle fisse congiunte al luogo dell'eclisse, ai pianeti dominatori e all'angolo che segue, ovvero il Culmine (MC), con riferimento alla loro natura.
Dopo aver elencato gli effetti possibili con riferimento ai due pianeti dominatori, all'elemento (fuoco) e alla natura (fissa o solida) del segno dell'eclisse, alla forma della costellazione (il leone è un animale quadrupede), al luogo dello spazio locale (la Casa X) e alla natura del segno dell'Oroscopo (AS) [la d, segno zodiacale equinoziale], Argoli afferma che è necessario esaminare quando questi pianeti si pongono in quadratura o in opposizione con il luogo dell'eclisse durante il periodo della durata dei suoi effetti, poiché in questi istanti gli effetti possono intensificarsi.
Per i luoghi nel quale gli effetti dell'eclisse possono prodursi rinvia ai criteri enunciati da Tolomeo nel libro II, cap. VI della Tetrabiblos o Quadripartito. 
Per il calcolo del perdurare degli effetti, dal momento che quest'eclisse ha avuto una durata di 2h 20m, Argoli conclude che gli effetti perdurano per 2 anni e 4 mesi.
Il momento dell'inizio degli effetti è compreso fra il quarto e l'ottavo mese dopo il verificarsi dell'eclisse, poiché questa si è formata al Culmine (MC). Argoli calcola l'inizio degli effetti fra l'11 dicembre 1654 e il 9 aprile 1655. 
Inoltre, secondo Argoli, le eclissi di Luna non sono in grado da sole di produrre calamità e catastrofi, a causa della loro durata limitata a mesi e non ad anni, come nelle eclissi di Sole.
In ultimo, Argoli espone un criterio per valutare l'intensificazione o la diminuzione degli effetti dell'eclisse durante il suo periodo di efficacia. Se durante questo periodo, in occasione delle successive congiunzioni, quadrature od opposizioni fra i luminari (ossia: il Sole e la Luna), i pianeti dominatori dell'eclisse formano aspetti sfavorevoli oppure trigono con il luogo dell'eclisse, gli effetti di questa aumentano; in caso contrario oppure se i luminari sono ben disposti con i pianeti benefici (Venere e Giove), diminuiscono. Se in occasione delle successive congiunzioni, quadrature od opposizioni fra i luminari (ossia: il Sole e la Luna), i pianeti dominatori dell'eclisse sono in levata o sorgere eliaco, o hanno moto e luce in aumento, oppure sono stazionari e fomano aspetto con il luogo dell'eclisse, gli effetti dell'eclisse aumentano; al contrario, se sono sotto i raggi del Sole, occidentali, retrogradi deboli, gli effetti diminuiscono.

 

 

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